Aggiornamento sulla situazione in Madagascar (novembre 2025)

Dall’ultimo aggiornamento del 15 ottobre 2025, la situazione in Madagascar ha subito vari sviluppi, con implicazioni dirette per le comunità locali e per il lavoro delle ONG come Change.

La crisi politica in breve:

  • Dopo settimane di proteste guidate dai giovani contro l’inefficienza governativa, la corruzione e la mancanza di servizi di base, il 14 ottobre l’unità militare CAPSAT ha preso il controllo del Paese, sospendendo la Costituzione.
  • Il colonnello Michael Randrianirina è stato nominato capo di uno “stato di transizione”, con l’obiettivo dichiarato di indire elezioni entro 18‑24 mesi e di riformare la Costituzione.
  • Le principali istituzioni democratiche (Senato, Consiglio Costituzionale, Corte Suprema, Commissione Elettorale) sono state sospese, lasciando il Paese sotto un controllo militare diretto.
  • Le principali istituzioni religiose, rappresentate dal cardinale Désiré Tsarahazana, sottolineano che il Paese è a un punto cruciale: “serve una nuova organizzazione politica, ma restiamo vigili per evitare che vecchi politicanti sfruttino il desiderio di cambiamento dei giovani.” 

 

Reazioni internazionali:

  • Le Nazioni Unite hanno condannato il colpo di stato, invitando al ritorno dell’ordine costituzionale.
  • L’Unione Africana ha sospeso il Madagascar, sottolineando le preoccupazioni sulla legittimità della nuova autorità di transizione.
  • Analisti internazionali segnalano che, nonostante alcune nomine civili nel governo, il controllo militare rimane predominante, con potenziali rischi per i diritti umani e la partecipazione democratica.

 

Il nostro impegno:

Nonostante le difficoltà, Change continua a rafforzare la sua presenza sul territorio:

  • Garantendo servizi sanitari essenziali;
  • Promuovendo sensibilizzazione e formazione nelle comunità;
  • Collaborando con partner locali e internazionali per assicurare la continuità dei progetti;
  • Monitorando da vicino l’evoluzione politica e i diritti umani, per sostenere le comunità più vulnerabili e assicurare la sicurezza di volontari e operatori.
La situazione rimane delicata, ma il nostro impegno è chiaro: continuare a lavorare al fianco delle comunità, proteggere il diritto alla salute e promuovere la sicurezza dei nostri operatori, anche in tempi di instabilità politica.