I primi tre mesi di Servizio Civile di Francesca

Siamo tutti sotto lo stesso cielo? Eppure io un cielo come quello che si vede qui ad Ampefy, sdraiata sul masso accanto alla rivier che costeggia la casa di noi volontari, non l’avevo mai visto.

E non avevo mai pensato a quanto potessero illuminare il cammino nella notte, letteralmente, tutte quelle stelle e la luna piena, ma qui l’inquinamento luminoso non esiste e lungo le strade non ci sono lampioni e insegne luminose di bar, anzi quei pochi che vi sono spesso son spenti per i continui tagli alla jirama (energia elettrica locale).

Qui c’è una luce diversa, più fioca che ti aiuta a mettere a fuoco le cose importanti e a lasciare nell’ombra quelle più futili, che non contano davvero.

Viene difficile pensare che siano già trascorsi tre mesi dal nostro arrivo, anche se adesso ciò che all’inizio ammiravo con sguardo curioso comincia ad essere così famigliare. Le strade, i profumi, i rumori, le tradizioni locali, i volti. Entrare a far parte di questa comunità in punta di piedi, è forse la più grande sfida e il più grande onore che la vita mi ha offerto fin ora e spero di esserne all’altezza.

La strada è sicuramente ancora lunga, ma ben illuminata e divisa con i perfetti compagni di viaggio!

Nei giorni in cui sembra più difficile risuonano nella mia mente come un mantra le parole di Sedera (Tecnico Informatico dell’Ospedale) : “Mora‑mora ny vorona manamboatra ny tranony” , a poco a poco l’uccello costruisce il suo nido.
Francesca, Biologa e SCU 2025-2026